… ed io potrei morirne. Potrei morire come quelle adolescenti che baciano quegli adolescenti che mangiano sandwiches al burro d’arachidi e non sanno di essere allergici agli arachidi, anche solo alla buccia degli arachidi o all’olio degli arachidi. E Muoiono baciandosi. Triste prospettiva.
Morì baciando labbra che avevano sulle labbra tracce di bacio perugina. Perchè lui, poveretto, lui era allergico alle nocciole.
Nessuno si chiese per più di cinque anni come mai io fossi allergico alle nocciole ma non alla Nutella. Io sono allergico a tutte le nocciole, meno quelle selezionate per fare la Nutella. Perchè qualcosa di buono e non stupido come la Nutella non può derivare da prodotti allergenici. Se baci una bocca che ha sulle labbra tracce di Nutella sei felice. Non puoi morire. Ti sembra di non poter morire mai. Sono quelli, i baci da rincorrere, andando con le scarpe, quandanche scarpe rotte. Altro che i baci dati a labbra che hanno sulle labbra il bacio perugina: un cioccolatino con la stronzata attorno. E dentro roba a che potrebbe farti morire al solo assaggio. Anche prima.
C’è puzza di sasanelli nel mio portone, stasera. Mia madre direbbe profumo. A me le cose natalizie stanno sulle palle. Anche i sassanelli, che sono dolci novembrini “dei morti, che dentro c’è la mandorla e il vincotto di fichi. Per quello mi fanno pensare al Natale. Per quello c’ho sul cazzo il Natale. Per i sasanelli dei morti ed il vincotto. E c’erano dolci del paese suo che a guardarli e sentirne l’odore mi ricordavano i sasanelli. E sapevo che non mi sarebbero piaciuti. Credevo, non mi sarebbero piaciuti. Divenni allergico così, ai dolci del paese suo che sembravano dal profumo sasanelli. Divenni allergico così… da un giorno all’altro seppi in cuor mio che sarei potuto morire con un solo bacio dato a quei dolci. “E li facciamo con le mandorle… sono buoni uguale!”… ed io credo che fu allora che seppi che ero allergico alla buccia di tutti i frutti secchi. O di tutta la frutta secca. Nocciole, mandorle, noci sono Ermafroditi. La buccia tanto il sesso non ce l’ha.
Come si chiamavano quei dolci? Non lo so, non mi ricordo. Divenni allergico anche al nome, al nome proprio di dolce proveniente da murgia barese con vincotto e impasto alla frutta secca… o ai frutti secchi… perchè i frutti sono rossi e la frutta è secca? Secca, sentite? Non ti viene di mangiarla! No, lo so, mi avete scoperto. Sbuggerato, qui su whatsapp, nel villaggio globale. Il re è nudo ed anche io non mi sento tanto pudico. Spogliato di quella fantastica corazza che era la mia allergia scoperta per caso. O per necessità. Mai vera. Sì, quel giorno inventai l’allergia. Non trovai mai il coraggio di dire quel che tutti avevano capito. Ma la prospettiva che qualcuno togliesse la frutta secca o i frutti secchi per me da dentro un dolce mi atterrì. Mi sentii in colpa. “Grazie, grazie ma non si disturbi… al vincotto non sono allergico ma non mi piace proprio… grazie davvero, però… come se avessi…”.
Adesso mi andrebbe solo di dirti che, come dire… che tu ci creda o no… anche se non ha senso a fronte delle barilate di Nutella che mi hai lasciato ingurgitare al cucchiaio, ho paura di morire, a Natale, baciando labbra che abbiano sulle labbra il vincotto o la mandorla o la nocciola.
Mi si romperebbero le scarpe,quel giorno. E morirei. Ed all’esame autoptico scoprirebbero che non ero allergico. Che era stato il cuore. Come Jimi Hendrix. Il cuore, affogato in un rigurgito di dignità.
Non posso baciare labbra che abbiano sulle labbra il sapore dei Calzoni di frutta secca della comunità murgiana… si chiamano calzoni. E la frutta è femmina. Ed è secca. Non posso. Correrei dopo a farmi un bagno come Jim Morrison. Mi troverebbero la mattina dopo, il sorriso sul viso, l’espressione di un coglione che si chiede: “Perchè l’hai fatto? Visto? Qualcosa di allergico lì dentro c’era… che dignità è pure orgoglio… lo dicono loro, i matti, che hanno sempre ragione!”.
È un peccato essere allergici a mandorle e nocciole ma è ancor peggio vedersi distrutta la propria dignità.
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