Questo è “This war of mine”, set scattato a Modugno il 22 dicembre 2015 nel magazzino abbandonato di Aiazzone. Vi suggerisco di ascoltare mentre guardate le fotografie la cover fatta dagli Alchera di “Canzone dell’amore perduto”… credo sia un cadaunato sottofondo idoneo (cit.)
La trovate qui:
Questo binario portava al nulla. Anche i binari sanno essere abbandonati. Anche i binari sanno inquietare. Rievocano ricordi di camini e luoghi di morte e desolazione. Qui, oggi, ancora di più, molto più che le rotaie dei trenini elettrici.
Esiste un mondo delle illusioni, un mondo fatato che siamo convinti di abitare. Questo è quello che succede alle lenti con cui guardiamo quel mondo quando ci scontriamo con la guerra, con l’abbandono, con la desolazione. La realtà si ferisce di squarci e va in mille pezzi… per come la conosciamo, noi.
Quando lulsavano, inviavano comandi, chiedevano consensi, tutti questi sistemi conoscevano un ordine vivo e reale. Ora giacciono così, scomposti… come tanti vermi che non conosconop logica, si raggrumano, si intrecciano, si soffocano da soli e restano morti.
I binari morti che si allontanano dal lager delle illusioni.
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L’immagine rende il giusto!
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Binari abbandonati e inutili e vetri rotti.
Ci squarcerai i brandelli d’anima che ci sono rimasti di questo passo!
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Non è quello che voglio… mi piace pensare che sto raccogliendo i cocci dell’anno passato per guardarli sul ciglio della prossima stronzata!
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Prima di ricostruire si distrugge. Ma l’effetto è davvero potente per me.
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Qui è crollato tutto, stiamo alla fase di pulizia degli spazi
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Vedo!
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