Quando stamattina le urla di Vincenzone ci hanno risvegliati la prima volta, l’orologio batteva le sei e dieci circa. E’ da un po’ che io e Marco scopiamo serenamente in medicheria. C’è una coppia di barelle, che evitiamo di giustapporre perché non sono componibili, una poltroncina e un lettino da spiaggia ben nascosto nel piccolo sgabuzzino dei prodotti per l’igiene delle superfici. Ci si scopa discretamente, su queste superfici. Sulla barella, fidatevi, soprattutto quella cosiddetta a cucchiaio, certificazione ISO 9001:2008 per il trasporto di politraumatizzati con sospetto interessamento della colonna vertebrale ci si scopa da dio ed è pure bella eccitante come cosa. Dondola se ci si sa muovere. E i rumori in questo posto non sono mai stati davvero un problema, quando i pazienti dormono beati e sedati. Sulle altre superfici si dorme decisamente peggio. La barella va bene per mezz’ora. Quindi io e Marco scopiamo un po’ dove e come viene, poi tiriamo fuori il lettino da spiaggia e ci corichiamo lì. Porte esterne chiuse a chiave, grate chiuse a chiave, a turni di ogni due ore ci diamo il cambio. Non è servito il risveglio di Marco, nemmeno un grido emergenza. Era sveglio, non siate malpensanti. Semplicemente, vi sfido con il sonno leggero che ci abituiamo ad avere tutti noi paramedici da turno di notte, a non sobbalzare preoccupati all’urlo di Vincenzone: “Le trombe hanno suonato! E’ arrivato il papa pazzo! Non si muore più!”. Solo il tempo di mettermi seduta e stropicciare gli occhi che mi sono trovato Marco sulla porta che mi fa: “Sonia, quello sta dando di matto lì su.”. Inforco i ciabattoni per nulla sexy in gomma antistatica e antisettica. Mi avvolgo nel plaid che uso come coperta – il riscaldamento entra in funzione alle seietrenta per assicurare, col massimo del risparmio, un ambiente confortevole a tutti gli ospiti durante la fase del risveglio. Agguanto gli occhiali di sicurezza e li inforco.
“Dopo di noi” è una serie di racconti che posto su questo blog, nel quadro di un più ampio progetto di blog noveling, tipico della formula della scrittura creativa. In questa serie seguiremo le avventure di Sonia, dipendente della clinica per dabilità psichiche “Dopo di Noi” alle prese con l’invasione dei Morribondi, una forma molto aggressiva di terribili zombie.
Farà una brutta fine Marco?
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Sai che non lo so per davvero?
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Spero che lo scopriremo assieme allora.
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Assieme non so, credo ognuno col suo device!
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Giusta precisazione.
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Beh tautologico
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Giusta lo stesso!
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